Tornare a parlare ai Bambini non è solo un piacere, è un'esigenza.
Perché Isotta Show?
Chi mi segue sa che il mio inizio con la ventriloquia è stato molto incentrato sull’intrattenimento per i bambini, e se è vero che in ogni caso questo tipo di arte richiama molto anche l’adulto qualsiasi sia il contenuto, il linguaggio e i testi erano pensati per quel tipo di pubblico che tanto mi ha dato nel tempo. All’inizio della mia carriera, insegnando teatro nelle scuole avevo l’enorme privilegio di poter incontrare ogni giorno platee di bambini avidi di divertimento ai quali proporre sempre qualcosa di nuovo. Una palestra incredibile perché il pubblico era sempre e comunque mio complice e co-autore. Eccola la chiave dei primi testi di successo di Isotta, Gianni, Lillo, e non solo. E’ li che ho costruito la mia comfort zone, il mio biglietto da visita per quel tipo di pubblico. Pian piano ho arricchito i miei script con testi pensati più per un pubblico adulto, consapevole che coi bambini, in ogni caso, avevo la chiave d’accesso al loro divertimento, sapevo come prenderli. Ho poi aggiunto personaggi (Cesare) per il pubblico adulto, ho costruito routine adatte ad entrambi (Yonito) basate sulla differente chiave di lettura.
Poi il lockdown, che mi ha allontanato da quel mondo del teatro scuola che tanto è faticoso ma tanto ripaga di carica positiva e buon umore. Quella era la mia palestra anche da professionista, il mio centro studi quotidiano.
Prova a togliere gli allenamenti a un calciatore professionista e vedi cosa accade.
Ebbene adesso ho deciso di tornare a parlare coi bimbi, rielaborando delle cose su cui ho già lavorato anni fa, a volte coi pupazzi, altre volte solo con i miei piccoli immensi attori: le Storie.
Ecco che il ritornare a parlare con i bimbi, ai bimbi, diventa per me un’esigenza che mi nutre di fantasia, creatività, e soprattutto buon umore.
Da qui si può ripartire. Dai bambini. Da quel mondo fatato e sempre colmo di meraviglia.
Perché la Meraviglia, con la M maiuscola, non si perda nella corda degli anni ma rimanga viva e accesa come scintilla nella benzina, divampante e irruenta, a illuminare di gioia tutto quello che intorno è cosparso dell’ignifuga indifferenza allo stupore, a un certo tipo di follia.
Una serie di storie che non so quando finirà, forse dopo le prime cinque, forse andrà avanti in eterno… forse una mezza misura che ancora non posso conoscere.
Grazie a te, caro lettore che condividi con me questo percorso, e che mi concedi il privilegio di dedicarmi la tua attenzione, con la speranza di regalarti un momento di sorrisi e spensieratezza.
Buona visione!
Ah… su YouTube! E’ li che ti aspetto!
Ogni Sabato una nuova storia!